I deportati (1975) by Robert Hoskins

autore:Robert Hoskins
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: MEB
pubblicato: 1975-05-14T16:00:00+00:00

Capitolo VIII

I corridoi pubblici del Palazzo non erano mai tranquilli; in essi c’era sempre andirivieni ventiquattr’ore su ventiquattro. Certo, la scena cambiava e buona parte del traffico della tarda notte era costituito da funzionari in servizio. Perciò la donna di palazzo dai capelli corvini, in uno di quegli immensi passaggi, sembrava proprio fuori posto. Comunque, nessuno di coloro che la incontrarono, osarono domandarle il motivo della sua presenza anche se erano in grado di trovare un motivo per rivolgerle la parola.

Isobel si fermò dinanzi a un dispositivo di controllo, con le mani tese in avanti e appoggiate sulla mensola. Nessuno poteva scorgere la piastrina di riconoscimento che teneva nella mano sinistra e avvedersi che in quei pochi secondi veniva prelevato e analizzato un piccolissimo campione di sangue e che un occhio invisibile prendeva le impronte della retina, controllando tutto quel mosaico di informazioni contenute nello schedario del piano della polizia.

Dopo aver provato al robot-controllore che non era né fraudolente né controllato, la donna si infilò in un ascensore dissimulato nella parete e che l’avrebbe portata agli appartamenti privati della Polizia. Il tecnico, in apparenza, addetto alla manutenzione dell’ascensore, rivolse appena lo sguardo a quella donna superba, quantunque Isobel fosse affascinante da mozzare il fiato e di una bellezza veramente eccezionale, dato che trascorreva la vita fra coloro che avevano divulgato l’arte cosmetica ai livelli più alti e più creativi. Ora sembrava seccata. Non era necessario, per lei, fornire tutte quelle indicazioni, dopo quello che le avevano fatto e per il modo in cui si era presentata.

*

* *

Alle cinque in punto del pomeriggio precedente, s’era recata all’ingresso degli appartamenti privati dell’Imperatrice, poco convinta di essere stata invitata a un thé intimo in compagnia della stessa Karyn. C’erano anche altri ospiti, certo… quattro dei più cari e vecchi amici di Karyn. Uno di essi faceva appunto parte della ristretta cerchia degli intimi di Isobel e non aveva trovato nulla di sconveniente nel sollecitare un invito per la sua amica così riservata.

Gli inviti al thé erano giunti a mezzogiorno mettendo in imbarazzo due invitati i quali, all’ultimo momento, avevano dovuto cambiare i loro piani per la sera. Comunque Isobel si sentì onorata. L’Imperatrice l’aveva veduta solo di lontano, a pubbliche cerimonie. Anche nelle rare occasioni in cui aveva partecipato ai balli di Palazzo, tutt’al più le era successo sì e no di sfiorare l’Imperatrice. Il doversi preparare in fretta per il thé, non le creò affatto dei problemi, in quanto nella sua tediosa esistenza, in attesa che il marito morisse, non poteva esserci nulla che esigesse la precedenza su un invito a Palazzo.

Si trattava di una riunione intima e Karyn era addirittura incantevole, nonostante corresse voce che l’Imperatrice, quando era di malumore, fosse vendicativa. Ma in quell’occasione sfoggiava soltanto l’aspetto migliore del suo carattere. Passò una oretta in chiacchiere frivole e gli altri ospiti non poterono fare a meno di notare che l’attenzione della sovrana si rivolgesse soprattutto a Isobel. La cosa non li stupì eccessivamente, in quanto pensavano che Karyn avesse organizzato

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